Il Monferrato

Dal 2014 Il Monferrato è entrato a far parte della famiglia dei beni dell’Unesco permettendo una sua più precisa collocazione geografica, anche se non storica. Geograficamente il Monferrato ricopre un’area che corrisponde a grandi linee alle provincie di Alessandria e Asti.

I suoi confini sono il fiume Po a nord nella provincia di Torino, l’appennino ligure con la città metropolitana di Genova a sud, a ovest tocca la provincia di Cuneo e ad est quella lombarda di Pavia. Attualmente possiamo considerare tre aree:

il Basso Monferrato anche detto Monferrato casalese - i centri principali sono Casale Monferrato e Valenza -

l’Alto Monferrato - i centri principali sono Acqui Terme e Ovada -  

il Monferrato Astigiano -  i centri principali sono Asti e Nizza Monferrato -

Storicamente invece il “Monferrato” è più evanescente. Il territorio che inizialmente si chiamò Monferrato sembra corrispondere ad un toponimo e non ad una “marca” vera propria che Berengario II, re d’Italia e marchese d’Ivrea, avrebbe conferito ad Aleramo, suo genero (904-991).

È ora più affermata l’idea che i riconoscimenti onorifici ad Aleramo non corrisposero inizialmente ad una investitura, ma che semplicemente egli acquisì territori, tra cui appunto il Monferrato – un territorio compreso fra il fiume Tanaro e il Po a nord di Alessandria -, e numerose altre località delle diocesi di Acqui, Vercelli, Vado-Savona e nella zona più a sud della marca torinese. Questo patrimonio verrà trasmesso e, a poco a poco, smembrato fra i suoi discendenti. Fra questi solo Ranieri, risulterà essere intitolato quale Monferrato Marchio in un documento del 1111. Da Aleramo, dicevamo, discendono le varie famiglie marchionali: i marchesi di Cleva e Clavesana, i marchesi del Carretto, i marchesi di Occimiano, i marchesi di Sezzadio, i marchesi di Cortemilia, i marchesi del Bosco, i marchesi di Busca, i marchesi di Lancia e i signori di Loreto. Tutti costoro cercarono di espandere a danno degli altri la propria influenza e i propri possedimenti. La storia del Monferrato però non è solo storia di lotte fra piccoli potentati. Con Guglielmo V (1133-1191) il marchesato entrerà a pieno titolo nella storia italiana ed europea. Per la sua posizione strategica di territorio di transito, fra la pianura e il mare, e la sua funzione politica di stato cuscinetto fra regni fedeli o alla Francia o all’Impero, il Monferrato si vedrà conteso, spaccato, esteso o spezzettato fino al XVII secolo. Le sue caratteristiche geografiche e le vicende storiche rendono questo territorio ricchissimo di ambienti, luoghi e beni di grande bellezza. Dai campi di grano delle pianure alle colline coltivate a vigneto, ai boschi selvaggi ricchi di fauna e flora, alle montagne che si gettano nel Mar Ligure, lo sguardo può sempre attingere a scorci di bellezza composta e ordinata dalla mano dell'uomo o selvaggia e misteriosa.
Castelli, torri, dimore signorili, conventi, chiese, piccole pievi e cattedrali, sono disseminati in ogni dove e ci raccontano la vita del nostro territorio dai tempi delle popolazioni liguri ad oggi.